Replying to 2013

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  1. Posted 16/12/2013, 21:24
    Ebbene sì, mi dispiace lasciare in disuso questo blog perchè bene o male mi è stato d'aiuto e ci ho messo un bel po' del mio impegno. Anni fa scrivevo molto, era la mia sorta di via d'uscita da quello che chiamano mondo reale e ora che sono riuscita a migliorare, a trovare un certo equilibrio, a capire che la vita è così che funziona ed è giusto che le situazioni prendano il loro giusto corso, non sentivo poi più così tanto il bisogno di esternare tutto quello che mi tenevo dentro gelosamente, nascondendo quella gelida e avvolgente sofferenza con un fioco sorriso.
    Quello che voglio fare oggi è un piccolo percorso degli avvenimenti svoltisi nel corso di quest'anno; potrei definirlo come un piccolo percorso verso la "luce".

    Capodanno 2012/13, la triade della gioventù in frantumi; ci perdemmo completamente in nebbia e torrenti oppressi dal totale offuscamento della speranza. Quel clima di festa, non so perchè, mi dava la sensazione di sprofondare. Mi accorsi che non ero più capace di vivere.
    Mi chiedevo com'era possibile che tre giovani nel fiore dei loro anni migliori potessero cadere in cotale abisso. Dalle motivazioni iniziali si addizionavano altre e il fato sembrava avercela con noi, con me, facendo pesare la pressante sofferenza sul mio ormai fragile corpo.
    Non mi scorderò mai le parole di lei quella notte.
    Insomma, proprio nel periodo in cui tutti sono ubriachi di buoni propositi, io ero lì, inerte, immobile alle speranze che mi avrebbe riservato il nuovo anno. Ero diversa e non riuscivo più a ritrovarmi. Ero persa perchè ero incapace di vedere un domani.

    Combinai un sacco di cazzate. Penso nessuno possa comprendere, forse neanche io in primis, il turbine di disordini che avevo in testa, stavo impazzendo.
    Non solo stavo male io stessa ma feci del male anche ad altre persone nonostante le mie buone intenzioni. Probabilmente è l'unica cosa di cui ho rimpianti, sono così dispiaciuta di aver disseminato delusioni per colpa del mio solo ed unico malessere.

    Passarono mesi e tutto ciò che la mia mente "malata" aveva premonito crollò a pezzi.
    Se ci ripenso ora a distanza sembra quasi destino, incredibile.
    Da quel gruppo che ormai avevo considerato abbandonato arrivarono come ancore di salvezza nuove persone. Incominciai a uscire di nuovo, imparai ancora una volta a stare a contatto con la gente; con l'inconsapevolezza di una bambina iniziai a ritrovare quel bagliore che pensavo di aver perso.
    Lottai con i demoni della mia anima -posso essere felice- mi dissi. Tutto dipendeva da me. Così come mi ero creata quella stanza di cristallo così potevo anche distruggerla.

    All'improvviso lo scorrere del tempo, una notte, mi colse con una di quelle che poi si rivelò una delle sue migliori ricompense: l'amore.
    Quella che è trascorsa la considero l'estate più bella che abbia mai passato nella mia breve vita.
    Anche se, la mia felicità, è spesso causa di scatenamenti di gelosie. Si sà, è così.

    -Ora sei felice?- mi chiese lei in un affannoso giorno d'estate.
    -Forse sì- risposi, acconsentì anche lei.
    Lungo quella strada ci portavamo con noi i segni delle nostre sconfitte, ferite aperte in un qualche modo cicatrizzate e mattoni sull'anima, e delle nostre rivincite. Pian piano ci stavamo riprendendo quelle ingenue scintille che un tempo ardevano nei nostri occhi.

    Non trovate assurdo come noi umani passiamo un'intera vita a rincorrere il nostro ideale di felicità?
    Ma è la nostra natura, distingue la nostra unicità; ci poniamo degli obbiettivi, spesso consapevolmente troppo austeri e nel momento in cui non li raggiungiamo ci sentiamo sconfitti. C'è chi è forte e prosegue inflessibile, c'è chi dimostra di essere forte e intanto muore dentro, c'è chi lotta fino alla fine per poi abbandonare.
    Ciò che è importante è non perdere mai la speranza, perchè nel momento in cui essa cessa di esistere anche la vita stessa si riduce a piccole ferite difficili da rimarginare.
    Sono quelle, le ferite, ad essere l'orgoglio delle nostre battaglie; sono lì a ricordarci che la vita per quanto possa essere sottile ed evanescente può regalarci delle rare gioie impareggiabili. Non chiede niente in cambio se non che fronteggiare le sue avversità.
    L'adolescenza è un periodo fragile, basta un fievole soffio per fare crollare il vostro castello di chimere; bisogna essere forti. Non gridate in silenzio la vostra mestizia, siate molesti!

    Questo è il mio ultimo anno, è molto pesante, ed è causa di molte mie ansie che, nel tempo si sono affievolite ma mai svanite. Si ripresentano spesso ma combatto per contrastarle, diciamo che sto imparando a dominarle, non più come un tempo: loro dominavano me ed io ne ero la loro schiava.

    Non posso dire di aver raggiunto la felicità perchè mentirei, diciamocelo chiaro è un'utopia ma, ho brave persone al mio fianco ora e nonostante il modo in cui il destino determinerà gli eventi in futuro, sia positivi sia negativi, spero che io sarò in grado di accettarli.

    Buone feste e buon 2014 ☆
    XOXO



    <lyrics and translation QUI>





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